Amelia, detta dagli antichi "AMERIA", antichissima città
dell'Umbria, vede la sua origine, secondo C. Plinio il Vecchio,
circa trecentocinquanta anni prima della fondazione di Roma. A
testimonianza dell'importanza assunta nell'antichità dalla città,
maestosa si erge la cinta muraria, eretta probabilmente da esperti
costruttori locali utilizzando tecniche edili ben note all'epoca,
piuttosto che da antichi e possenti uomini leggendari.
Venne di certo individuata come Municipio Romano dalla Lex
Julia del 90 a.C.
Fiorente centro commerciale di epoca imperiale,
costruì nei pressi di Orte un importante porto fluviale sul Tevere,
che la collegava con Roma. Numerose sono le testimonianze presenti
dell'epoca romana, tra le più importanti la statua bronzea di
Germanico, condottiero romano figlio di Druso Maggiore, rinvenuto
nell'anno 1963, poco fuori la cinta muraria della città; le
"Cisterne", costituite da dieci ambienti sotterranei per la "conserva
d'acqua" dell'intero abitato (II sec.), oggi visitabili dopo un
attento restauro. Alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente
(476), Amelia subì le invasioni barbariche e i conseguenti saccheggi.
Già intorno all'anno 1000, divenne Comune con un assetto
sociale avanzato. Nell'Archivio Storico Comunale, sono conservati
documenti (Statuti e Riformanze) che ci testimoniano della
vita comunale dal XIII sec. in poi. A simbolo della libertà acquisita,
è presente ancor oggi la "Torre Civica" che domina la città.
La
leggenda vuole che Federico Barbarossa, irritato contro le città
umbre che lo avevano sconfitto, strinse d'assedio Amelia che si
arrese dopo dodici giorni; in realtà si deve ritenere che l'evento
documentato non sia riferito al XII sec., ma piuttosto al 1240 ed il
protagonista fosse Federico II.
Il 22 luglio 1330 viene promulgato
uno "Statuto del Popolo" completato dall'altro del 1346, esaminati
entrambi dal Cardinale Guerriero E. Albornoz. Entrata a far
parte del "patrimonio di Pietro" dello Stato della Chiesa ne segue
le vicende. Amelia ha consegnato alla storia numerosi personaggi
famosi tra cui Sesto Roscio Amerino e i discendenti dei nobili
casati: Venturelli, Nacci, Farrattini Petrignani, Cansacchi,
Clementini, Mandosi e Geraldini, che ha dato i natali a Mons.
Alessandro, il quale con il suo intervento consentì la scoperta del
Nuovo Mondo a Cristoforo Colombo e fu il primo vescovo residente
in America. Nomi che ancora oggi ritroviamo negli austeri
palazzi monumentali del centro storico.
Chi arriva nel Comprensorio Amerino può sempre trovare un paese in festa, riscoprire la voglia di stare insieme, attingendo con fantasia alle Antiche Tradizioni. Una passeggiata per le strette vie dei centri storici più caratteristici nei qualisembra che il tempo si sia fermato, riporta al passatorinnovando un antico senso di sicurezza e intimità. Una semplice occhiata alle persone, alla vita della piazza, dàanche la misura diquanto i ritmi di questa gente operosa e ospitale siano ancora oggi diversi dalle realtà dei grandi centri metropolitani.